Sono un senzatetto, ma senza iPad non ci so stare

Gizmodo ha scovato un fenomeno piuttosto interessante: dopo aver infatti pubblicato alcune fotografie di senzatetto intenti a utilizzare dei notebook, ha raccolto le testimonianze di due homeless che di fatto appartengono alla categoria e che preferiscono letteralmente avere un iPad e/o un computer portatile piuttosto che una casa.

Uno di questi personaggi ha raccontato la sua storia in modo piuttosto dettagliato: senzatetto per scelta, l’homeless in questione ha dato via tutti i suoi averi a Los Angeles e si è trasferito a Parigi. Viaggia continuamente, con poche cose sempre con sè, tra cui spiccano un iPad e un netbook MSI Wind U130, messi in un sacchetto accanto allo spazzolino da denti.

A Parigi, tra McDonald’s e wi-fi hotspot gratuiti, si trova sempre una connessione a cui agganciarsi e il legame con il mondo non si spezza mai; inoltre il nostro homeless ricarica l’iPad con un caricabatterie solare ottenuto tramite una Craigslist in cambio di un vecchio lettore mp3.

Non ha bisogno di un cellulare, perchè con Skype e Google Voice può effettuare tutte le chiamate che gli servono, e con il suo collegamento a internet itinerante riesce comunque a lavorare come freelance, scrivendo sul web, per racimolare i soldi che gli servono per sopravvivere. Anche se in realtà per lui non si tratta di sopravvivenza.

Questo è semplicemente un modo alternativo per vivere, secondo il senzatetto: quando l’economia va male o il tempo si fa brutto, lui migra, si sposta con i bus o con l’autostop. Una casa quindi non gli serve davvero: tutto ciò di cui necessita lo può trovare per strada, in mezzo a una natura di alberi e cemento, quasi come un uomo delle caverne abituato a trarre il massimo da risorse minime. Un uomo delle caverne con l’iPad però: visione fugace e premonitrice di un ipotetico futuro prossimo?

La cosa più interessante in tutto questo è ciò che l’homeless dichiara a proposito dell’iPad e del confronto che ne fa con un’ipotetica casa: intanto sostiene che l’iPad (ma anche il netbook) gli è indispensabile per mantenere i contatti con il mondo, fondamentali per vivere molto più di un tetto sulla testa, anche se sceglie lui quando e come coltivare tutti i suoi rapporti “virtuali” (un vantaggio dovuto proprio al suo vagabondare); in secondo luogo il senzatetto sostiene che comprare e mantenere un iPad è molto più facile ed economico che acquistare e mantenere una casa. Quindi perchè scegliere la seconda?!?!

Tutto questo porta a una riflessione tanto curiosa quanto fondamentale: davvero per vivere, mangiare e lavorare ci basterebbero soltanto un computer con una connessione a internet? Davvero la tecnologia potrebbe essere la nostra unica, grande, basilare risorsa per qualunque necessità? In fondo, non lo è già ora? Non siamo anche noi come questo senzatetto, con l’unica differenza che probabilmente un tetto ce l’abbiamo? Chi di noi ormai potrebbe vivere, lavorare, divertirsi, trovare un posto o trovare informazioni senza un computer e una connessione a internet?

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