La prima maglietta antiproiettile

Alcuni ricercatori dell’Università della Carolina del Sud sono riusciti a creare la prima maglietta antiproiettile, una sorta di “armatura” che si può indossare e, pur restando flessibile, mostra una durezza insospettabile.
Il merito va attribuito all’idea di creare delle nanofibre di cotone prima sottoposte a riscaldamento – per trasformare il cotone in carbonio – e poi immerse in una soluzione di boro, ottenendo così delle fibre di carburo di boro, lo stesso materiale usato nei giubbotti antiproiettile e anche nella corazza di alcuni carri armati.
Il boro è il terzo materiale più duro al mondo (dopo il diamante e il corindone) e per questo motivo è stato scelto e già usato finora; rispetto all’impiego tradizionale, tuttavia, la tecnica sviluppata all’Università della California del Sud permette di ottenere delle fibre definite dai ricercatori “super elastiche”.
Il dottor Xiaodong Li, professore di ingegneria meccanica nella stessa Università, pensa che con questa tecnica si possano fabbricare dei giubbotti antiproiettile molto più resistenti degli attuali e, addirittura, “aerei e automobili leggeri ed economici”.

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