L’uomo che non dorme da 37 anni

Thai Ngoc, 69 anni di Quang Nam, Vietnam, è 37 anni che non dorme. La cosa più curiosa è che sembra non risentire affatto della privazione del sonno, anzi, sembra incredibilmente sano.
La sua abilità di non dormire mai non solo lo ha reso famoso, ma anche una sorta di “miracolo vivente” che merita lo studio da parte dell’ambiente scientifico.

Secondo Ngoc, dopo una febbre che lo ha colpito durante una notte del 1973, ha avuto un totale di 37 anni di notti insonni. Non sa se il fatto di non dormire abbia avuto un impatto sulla sua salute, ma si ritiene in buona forma, e può lavorare tranquillamente nella sua fattoria come qualunque altra persona del villaggio di Quang Nam.
Ogni giorno infatti, trasporta sacchi di 50 kg su e giù per la città, attraverso 4 km di strada che separano il campo da casa.

La moglie di Ngoc ha affermato che il marito non ha mai avuto problemi a dormire, ma dopo quella notte del 1973 nemmeno una grossa bevuta può metterlo a letto. Ha inoltre detto che quando Ngoc si è recato a Da Nang per analisi mediche, i dottori hanno riscontrato un ottimo stato di salute, eccetto per un piccolo problema al fegato, ma niente di preoccupante.

“Ho provato pillole per dormire e la medicina tradizionale vietnamita, ma niente mi aiuta, nemmeno a dormire per pochi minuti” ha dichiarato.
Di notte, Ngoc si dedica alla sua fattoria, o fa la guardia a polli e maiali per scongiurare l’arrivo di qualche ladro.
Oppure usa il suo tempo per altre attività: nell’arco di tre mesi, durante la notte, ha costruito due stagni per l’allevamento di pesci.

Ngoc aiuta anche il vicino di casa nella sorveglianza della fattoria vicina alla sua, oppure si offre volontario per sorvegliare le case dei parenti di un defunto assenti dalle loro case per le celebrazioni funebri.

Se consideriamo che il record di ore senza sonno stabilito da Tony wright è di 254 ore (circa 11 giorni), ed è stato ottenuto solo dopo una minuziosa preparazione, possiamo capire quanto sia incredibile il caso di Ngoc.
Una persona normale, dopo qualche giorno di sonno perduto, inizia a delirare, in certi casi rasenta la follia. La privazione di sonno è una delle cose più massacranti che esistano, tant’è vero che viene utilizzata anche come tortura.

E chi soffre di insonnia cronica può ben capire quali siano le conseguenze di poche ore di sonno per notte.
“Periodi prolungati di veglia sono associati alla riduzione della salute fisica, e gli animali soggetti a deprivazione del sonno alla fine sono morti…C’è un disordine chiamato Insonnia Familiare Fatale. Come la malattia procede, la persona non è in grado di dormire, e la morte solitamente sopraggiunge nel giro di pochi mesi o pochi anni” afferma il dottor Vikas Wadhwa, dello Sleep Services Australia.

Ma questo vietnamita di quasi 70 anni pare non abbia subito alcuna conseguenza dai quasi 40 di veglia ininterrotta. Non è mai stata diagnosticata in lui l’ Insonnia Familiare Fatale, e pare sia in perfetta forma. Solo nel 2006 Ngoc ha iniziato ad avvertire qualche segno di stanchezza, affermando di sentirsi “come una pianta senza acqua”.
Per quanto tenti di dormire, Ngoc semplicemente non può. Assume sonniferi, ma non accade nulla. Cerca di affaticarsi o di ubriacarsi, ma niente sembra costringerlo ad una sana dormita.

Questo signore vietnamita, che ironizza sulla sua bizzarra situazione, è stato intervistato da diverse televisioni, ed un gruppo di reporter inglesi hanno cercato di indagare sulla questione.
Per verificare quanto fosse effettivamente sveglio, dopo quattro giorni di riprese ininterrotte senza che Ngoc avesse dormito un solo minuto gli sono stati posti di fronte nove oggetti, che Ngoc avrebbe dovuto ricordare qualche ora dopo.
Ngoc non ha avuto problemi nel ricordare la corretta sequenza.

Il vietnamita è stato quindi invitato a verificare il suo encefalogramma e lo stato mentale al Policlinico di Danang, oltre che fornire un campione del proprio sangue per le analisi. Tutto normale, nessun problema nel sangue o nell’encefalogramma.

Spiegazioni? Per ora solo qualche ipotesi: si va dai “micro-sonnellini” della durata di pochi minuti fino all’impossibilità da parte di Ngoc di distinguere lo stato di riposo dal sonno.

Fonte

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